C’è la convinzione abbastanza diffusa che i Tarocchi siano uno strumento divinatorio, utilizzato per “predire il futuro” in modo veloce.
Questa antica arte è stata così screditata dagli stessi cartomanti che la parola “tarocco” viene utilizzata nel linguaggio comune per definire qualcosa di falsificato e contraffatto.
In realtà i Tarocchi sono un linguaggio simbolico potente che ci consente:
- di dialogare con il nostro inconscio,
- di scoprire cosa giace nella profondità della nostra coscienza
così come lo permettono i miti e gli archetipi.
Cosa sono i Tarocchi
I Tarocchi classici sono 78 carte con immagini simboliche divise in due gruppi:
- gli Arcani Maggiori, 22,
- gli Arcani Minori 56.
Arcano deriva da arcanum, mistero in latino.
Gli Arcani Maggiori sono numerati da 1 a 21 con la carta del Matto o Bagatto che è la numero zero.
Gli Arcani Minori sono divisi in quattro gruppi/ segni con 10 carte numerate da 1 a 10 e quattro carte chiamate di corte:
- paggi,
- cavalieri,
- regine e
- re.
I quattro segni sono:
- bastoni,
- coppe,
- spade e
- denari o pentacoli.
I Tarocchi “parlano” un linguaggio simbolico complesso così come è la loro storia nei secoli; ogni carta è ricca di significati che sono comunque soggetti ad “interpretazione”.
Le carte vengono utilizzate per fare delle “letture” e vengono disposte sul tavolo secondo uno schema determinato chiamato “stesa”, dopo essere state mescolate e scelte o direttamente dal consultante o dal tarologo.
Oggi esistono molti mazzi di Tarocchi: i più famosi sono i Tarocchi di Marsiglia e i Tarocchi Raider Waite Smith.
Alcuni mazzi moderni si rifanno simbolicamente a questi mazzi famosi, altri seguono un linguaggio simbolico completamente o in parte diverso.
I Tarocchi non vanno confusi con le carte oracolo, carte con raffigurazioni, fotografie e/o a volte frasi o parole chiave che però non si rifanno simbolicamente agli Arcani.
Storia
Molti credono che i Tarocchi risalgano all’antico Egitto, all’India o alla Cina o che vennero resi famosi in Europa come strumento divinatorio dagli zingari.
In realtà l’origine dei Tarocchi è italiana, la parola Tarocco fu utilizzata per distinguere le carte simboliche dalle normali carta da gioco.
I primi Tarocchi di cui abbiamo traccia storica documentata risalgono al 1430-1450 e furono creati a Milano, Ferrara e Bologna.
I mazzi erano tutti dipinti a mano, in edizione molto limitata, i più famosi sono:
- i Tarocchi del Mantegna,
- le “minchiate” fiorentine,
- i Tarocchi dei Visconti creati da un’anonimo artista per Filippo Maria Visconti, tra il 1442 e il 1447,
- i Sola Busca.
Dall’inizio del sedicesimo secolo i Tarocchi si diffusero, grazie anche all’invenzione della stampa, in Francia, Svizzera e Germania.
Oggi i Tarocchi sono uno strumento utilizzato per lo sviluppo personale grazie anche agli studi di Jung sull’inconscio collettivo, un insieme di simboli che appartengono e che condividiamo con tutta l’umanità e che ritroviamo negli Arcani.
Fare una lettura, cosa chiedere
Le letture possono essere fatte in modi e per scopi diversi.
Una stesa può rispondere ad una domanda precisa o essere generica e può aiutare:
- ad interrogarsi,
- a comprendere meglio paure, dubbi, desideri, aspettative,
- ad elaborare strategie e
- a cercare una direzione.
A volte perdiamo la fiducia in noi stessi, nel nostro intuito e confidiamo in un “segno” … anche se in realtà la risposta è già in noi e abbiamo solo bisogno di illuminare il nostro potenziale.
A una lettura non dovremmo chiedere cosa accadrà ma piuttosto cosa possiamo fare per far accadere … quello che si desidera.
Ecco qualche esempio di “domande” che possono riguardare il lavoro, la relazione, una situazione:
- Dove posso cercare ispirazione?
- Che blocchi sto incontrando? Perchè?
- Come posso attrarre quello di cui ho bisogno?
- Qual’è il mio punto di forza?
- Qual’è il mio punto di debolezza?
- Che tipo di confini devo costruire?
- Cosa devo cambiare per….?
- Cosa devo lasciar andare?
- Qual’è il miglior modo di procedere?
A volte una sola carta può essere molto utile per far chiarezza, a volte è necessario fare “stese” più complesse a 3, 6, 9 carte… e anche più.
Una stesa a tre carte, per esempio, può essere:
- Cosa può aiutare
- Cosa può ostacolare
- Il potenziale di cui non sei consapevole.
Una lettura con i Tarocchi è influenzata da come noi siamo, dalle nostre credenze.
Se reagiamo automaticamente alla vita, in modo condizionato, non riusciamo a vedere quello che già c’è ed è lì disponibile per noi:
- risorse,
- idee,
- ispirazioni
e lasceremo che a guidarci sia l’inconscio o per qualcuno, il destino.
I Tarocchi sono un ottimo strumento per ottenere ed allargare la nostra visione e rappresentano simbolicamente il viaggio attraverso la vita, quello che Joseph Campbell chiama il viaggio dell’eroe: un viaggio interiore dove oscure resistenze vengono vinte e resuscitano poteri e talenti dimenticati per essere messi al servizio della trasfigurazione del mondo.
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